A cosa serve il piano di risanamento aziendale

Nel momento in cui un’azienda purtroppo va in crisi, è possibile cercare di risanarla e di non farla fallire. In questo senso ci aiuta la legge con il piano di risanamento aziendale che, però, solo pochi imprenditori sanno davvero cosa è e a cosa serve. È un piano molto importante perché permette all’azienda di salvarsi e di non arrivare ad avere dei debiti troppo grandi e, purtroppo, al fallimento. Il piano, però, non è utile solo per tenere lontano il fallimento ma per attuare la ripresa dell’azienda in modo da ripristinare al 100% l’attività commerciale come se non avesse affrontato un periodo di crisi.

Il fallimento

Chi ha un’azienda si può trovare in uno stato di insolvenza perché non si riescono a pagare i debiti in modo regolare. Un’impresa è in crisi nel momento in cui:

·  il suo patrimonio non rappresenta una garanzia ai creditori;

·  i beni dell’azienda sono minimi e di poco valore minore se si paragonano ai debiti contratti;

·  i bilanci sono negativi ed in perdita e probabilmente ci sono già ipoteche e pignoramenti.

Di solito i creditori fanno richiesta al tribunale della dichiarazione di fallimento attraverso un’istanza di fallimento e se dovesse avere esito positivo perderà il possesso della gestione e i suoi bene saranno messi in vendita e con il ricavato andrà ai creditori e la società cesserà di operare.

Il piano di risanamento aziendale

Il piano di risanamento aziendale permette al debitore di trovare un accordo con i creditori dando delle giuste garanzie che possano bloccare l’iter di fallimento in modo da non portare il tutto davanti a un giudice. È, però, indispensabile verificare quanto è sicura la proposta soprattutto se si è impossibilitati a risarcire tutti i debiti ma poco alla volta e in varie modalità. Chi si occupa di fare le dovute valutazioni è l’attestatore che è un esperto di contabilità e, se si esprimerà positivamente, produrrà l’attestazione con cui l’impresa si salverà a patto che non si venga meno alle modalità di pagamento concordate. L’attestatore deve essere:

·  indipendente dal debitore, o non può essere imparziale;

·  esperto e qualificato in economia e contabilità per poter verificare il piano.

Il professionista deve essere esterno alla società e non ha legami personali, familiari o professionali, né interessi sul risanamento aziendale e, inoltre, iscritto nel registro dei revisori legali per cui un dottore commercialista, un avvocato o esperto contabile che è iscritto al suo albo professionale di settore.